La discussione sulla Legge di Bilancio si fa più serrata in vista dell’approvazione e fioccano gli emendamenti anche su una delle proposte più apprezzate e più considerate di tutto il “pacchetto”, ovvero il “Bonus Facciate” su cui sono puntati i riflettori del mondo dell’edilizia.
CAMBIERA’ IL BONUS FACCIATE?
C’è chi propone di legarlo all’efficientamento energetico, senza limitarlo ai condomini, altri di estenderlo anche agli edifici produttivi con la possibilità di ricevere uno sconto immediato alternativo alla detrazione.
In generale, la tendenza è quella di rielaborare il “bonus facciate” per dare alla detrazione del 90% un maggiore impatto sul risparmio energetico. Scendendo più nel dettaglio, tra i diversi documenti da allegare alla pratica per ottenere la detrazione, troviamo l’asseverazione di un tecnico abilitato che firmi una certificazione.
BONUS FACCIATE: LE PROPOSTE
Una proposta di Forza Italia e Lega è stata quella di estendere il “bonus facciate” agli edifici commerciali e industriali, alberghi e pensioni comprese. Ancora Forza Italia ha proposto di associare il “bonus facciate” alla realizzazione di lavori per isolare termicamente gli edifici, il Gruppo Misto ha, infine, proposto il cappotto termico.
Molti emendamenti hanno proposto di riconoscere ai condomini lo sgravio del 90% anche per le spese sostenute nel 2021, benchè deliberate nel 2020. L’attuazione di questo nuovo strumento comunque avrà bisogno di più decreti attuativi. Quando sarà definito chiaramente il campo delle regole, i condomini potranno cominciare a deliberare l’attuazione degli interventi.
Per come ora è abbozzato nel ddl di Bilancio, il “bonus facciate” non sono previsti limiti di spesa e la detrazione si può ottenere anche solo con semplici lavori di manutenzione.
Un accesso al credito che per il M5S andrebbe limitato agli interventi di restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e urbanistica, finalizzati al recupero o restauro delle facciate degli edifici che si trovano negli spazi pubblici. Nel contempo i 5S vedrebbero anche la necessità di introdurre un tetto di spesa raddoppiato rispetto al bonus ristrutturazioni, 192 mila euro per il 2020 e 96 mila euro per gli anni successivi. Nel momento in cui il governo deciderà di non prorogare ancora il potenziamento, il bonus arriverà a un tetto di 48 mila con una detrazione del 36%.
BONUS FACCIATE: SCONTO IN FATTURA O DETRAZIONE FISCALE?
Sono diverse le formazioni politiche che hanno proposto nei loro emendamenti lo sconto immediato in fattura anche per il “bonus facciate”. Questo meccanismo è al momento attivo solo per l’ecobonus e il sisma bonus, ma se si dovesse andare in questa direzione anche per il “bonus facciate” occorrerebbe necessariamente un intervento normativo “ad hoc”. A questo tipo di meccanismo si oppongono da una parte le imprese, mentre dall’altra parte l’Antitrust ha stabilito che violerebbe i principi di concorrenza. La situazione, quindi, è ancora abbastanza lontana da una possibile soluzione: gli emendamenti potrebbero essere bocciati oppure andrà pensata una nuova forma di sconto che non sia la detrazione fiscale.
REQUISITI (ad oggi)
Per avere diritto al bonus facciate sono necessari questi requisiti:
1 Ristrutturazione della facciata dell’immobile, che sia casa singola oppure condominio.
2 L’immobile può trovarsi sia in un centro storico che in una periferia
DETRAZIONE IN QUANTI ANNI
La detrazione IRPEF si può far valere nell’arco di 10 anni, in genere. Se per esempio hai diritto a 10 mila euro di detrazione, dal 730 puoi scaricare 1000 euro all’anno.
CASE
Una delle peculiarità di questo bonus è quello di comprendere anche la ristrutturazione delle singole case. La detrazione, quindi, non riguarda solo i condomini, ma anche gli immobili appartenenti a un solo soggetto. L’elemento da sottolineare è l’entità della detrazione al 90% un’occasione unica da non farsi sfuggire.
COME FARE LA DOMANDA:
Non esiste un particolare modulo da compilare, ma la procedura è abbastanza semplice:
INIZIO LAVORI Il direttore dei lavori invia al Comune interessato le diverse comunicazioni d’obbligo.
TERMINE LAVORI Quando i proprietari, terminati i lavori, pagano il corrispettivo con un bonifico parlante (ovvero in cui sono inseriti vari dati come il nome, la P.IVA della ditta che ha effettuato i valori, codice fiscale, etc.)
L’IMPRESA CHE EMETTE LA FATTURA laddove è presentata l’apposita dicitura che si riferisce al bonus
QUANDO PRESENTI LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI l’anno successivo, devi consegnare al tuo consulente fiscale la fattura e la ricevuta del bonifico parlante. Effettuate tutte queste operazioni il consulente fiscale può inserire la spesa nella dichiarazione dei redditi da inviare all’Agenzia delle Entrate.
A QUESTO PUNTO COSA SUCCEDE
Bisogna solo attendere luglio/agosto quando riceverai nella tua busta paga il rimborso IRPEF.
IL CAPPOTTO TERMICO
Anche il cappotto termico rientra tra le opere cosiddette di “riqualificazione energetica”. Si tratta, in questo caso, di un lavoro che tende a migliorare il risparmio energetico di un edificio. Questo tipo di ristrutturazione merita una detrazione del 50 o del 65%. Le due detrazioni, Bonus facciate e “cappotto termico” si possono cumulare, quindi, se queste detrazioni saranno confermate dal governo, sarà possibile accedere a entrambe.
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