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AI E FORMAZIONE 4.0: COSA BISOGNA SAPERE

L’AI cambia le professioni della logistica

Nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale e della sua progressiva incidenza sulla nostra vita di tutti i giorni vale la pena andare a considerare quanto questa nuova forma di tecnologia influenzi l’ambito della logistica, uno dei più interessati in quanto più disposti alle sollecitazioni e agli automatismi che questa produce. La logistica nella sua attività naturale produce un’immensa mole di dati (merci, spostamenti, percorsi, etc.) che stanno alla base dell’AI e di tutte le sue applicazioni. L’AI ha, infatti, tra le sue principali applicazioni l’automazione dei magazzini e la movimentazione in remoto di mezzi e sistemi elettrici o elettronici (impianti di illuminazione, refrigerazione etc.) ideali per la logistica.

Le evoluzioni delle professioni

Tutto questo non può non influire sul lavoro e sull’organizzazione del personale. L’immensa mole di dati che scaturisce dalle nuove applicazioni tecnologiche può generare valore solo se si diffonde a ogni livello e in ogni funzione aziendale una nuova “cultura del dato”. Sembra semplice, ma non lo è perché occorre ridefinire le priorità del singolo operatore che probabilmente sino ad oggi aveva trattato la compilazione del dato come un elemento marginale alla sua principale attività (spostare merce manualmente, guidare autoveicoli o gru, accendere o spegnere macchinari etc.) e oggi trova nell’immissione del dato e nella sua successiva gestione il momento centrale della sua attività.

La rivoluzione del management

Una rivoluzione che impone un’evoluzione delle competenze già presenti in azienda, soprattutto nei ruoli decisionali che devono essere in grado di innovare i processi e prendere decisioni basate sull’analisi dei dati. Si rendono necessarie nuove abilità legate a big Data, Artificial Intelligence e automazione. A fronte di un’immissione importante di tecnologia, quindi, si tratta di capire in quale modo valorizzarle meglio con gli adeguati modelli organizzativi.

Logistica e AI: i principali cambiamenti

L’Osservatorio Contract Logistics individua alcuni ostacoli in questa direzione. La necessità di adattare i sistemi informativi e i modelli organizzativi (26%), l’esigenza di cambiare modalità di lavoro (21%) e la capacità di gestione del dato (21%). Quali sono le risposte più immediate a questo tipo di necessità? Molte aziende si rivolgono a operatori terzi fornitori di tecnologia o start up che offrono piattaforme digitali per l’incrocio di domanda/offerta. In questo modo vanno a sfumare i confini tradizionali delle diverse categorie alla ricerca di nuovi modelli da parte dei fornitori di servizi logistici.

Le figure emergenti

Ma quali sono le figure professionali emergenti? Il numero di fornitori di servizi logistici con esperti in automazione e AI crescerà con queste prospettive: big data analyst + 40%, digital transformation manager (+ 40%), informatico logistico +11%, informatico dell’automazione (+ 56%), innovation manager (+37%), specialista AI + 93%.
Non si assiste solo all’introduzione di nuove professionalità, ma anche all’evoluzione delle figure aziendali già consolidate in ambito logistico, sviluppando in particolare capacità di “data driven decision”.
Particolarmente in evoluzione le figure legate alle attività di magazzino e trasporto come l’ingegnere logistico, il gestore fornitore di rete, l’autista, il planner dei trasporti e il site manager. Altre figure interessate all’evoluzione sono il Solution Designer (lo sviluppatore dei progetti dei committenti) (55%), il Direttore IT (38%), e il direttore HR (24%).

Le competenze da migliorare nella logistica

Quali sono le competenze che devono essere migliorate? La capacità di pianificazione e soluzione dei problemi per il “site manager”, ad esempio. Oppure la definizione e gestione di metriche per misurare i risultati ottenuti per l’ingegnere logistico e la conoscenza di sicurezza informatica per il direttore IT. L’elemento fondante è la necessità di migliorare la capacità di innovare i processi. Da questo deriva la capacità di prendere decisioni sulla base della lettura dei dati che diventano l’elemento principale di analisi.
Questa evoluzione necessità di un’intensa attività di formazione all’interno delle aziende. Sia per i quadri dirigenziali che per quelli inferiori. Un’attività di supporto alle evoluzioni tecnologiche che vede nella legge di Bilancio 2020 alcune importanti novità proprio sulla formazione.

Bonus formazione 4.0: le novità

Il Bonus Formazione 4.0 già previsto nei precedenti provvedimenti di Industria 4.0 prevede una detrazione fiscale del 40% per i lavoratori impegnati in questa attività (che si allarga al 60% per quelli svantaggiati e ultra svantaggiati). Nell’ultima versione della legge non è previsto l’accordo con un sindacato per poter procedere agli eventi formativi e questo snellisce notevolmente la pratica.

Industria 4.0 e logistica

Si tratta di un dispositivo che pur avendo una sua importanza autonoma, diventa strategico se si va a combinare con altri provvedimenti di Industria 4.0. In particolare, il credito d’imposta applicato quest’anno prevede da un 40 a un 20% di detrazioni per tutti gli interventi di innovazione. La base dell’investimento in riferimento alle percentuali è inferiore o superiore ai 2,5 milioni di euro. Questo può combinarsi con il 15% previsto per l’acquisto di software e servizi e il 6% per l’acquisto di beni strumentali (ad es. i container).
Il bonus ricerca si riduce di molto rispetto alle detrazioni previste negli anni passati. Arriva al 12% nel limite dei 3 milioni di euro di spesa. Si estende anche agli investimenti in innovazione e design al 6% con un limite di 1,5 milioni di euro.

Servitevi di un gruppo di esperti per le vostre valutazioni

L’approccio a questa materia evidentemente complessa necessita di specialisti! Occorre individuare gli elementi in grado di permettere a un’azienda di capitalizzare l’investimento e di trovare la quadra nei diversi sgravi proposti dalla legge.

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